Battaglia di Gela
OGGI 11 LUGLIO, ITALIANO RICORDA…
1943
SECONDA GUERRA MONDIALE
SBARCO IN SICILIA
BATTAGLIA DI GELA
LA BATTAGLIA DI GELA RESTA UNA PAGINA LUMINOSA
DELLA STORIA MILITARE ITALIANA,
DI CUI OVVIAMENTE NON SI RICORDA
PRATICAMENTE PIÙ NESSUNO E DI CUI,
A NESSUNO PIÙ INTERESSA.
Per BATTAGLIA di GELA si indica il tentativo effettuato dalla Divisione di Fanteria italiana “Livorno”, una delle tre Divisioni italiane addestrate per l’ASSALTO a MALTA ed al momento RISERVA MOBILE della 6a Armata, e dalla Divisione corazzata tedesca “Hermann Göring”, anch’essa inquadrata nella 6ª Armata italo-tedesca, di contrattaccare con vigore la TESTA di SBARCO statunitense nel tentativo di rioccupare le SPIAGGE di GELA dove stava sbarcando la 1ª Divisione di fanteria statunitense durante lo SBARCO in SICILIA.
Il tentativo, sebbene le forze dell’Asse siano eroicamente arrivate a poche centinaia di metri dalle SPIAGGE, fu frustrato dalle artiglierie, dall’intervento di forze corazzate e dal terrificante supporto del fuoco aereo-navale statunitense.
La 4ª Divisione di fanteria “Livorno” aveva nel suo organico il 33º e il 34° Reggimento Fanteria “Livorno“; il 28º Reggimento Artiglieria “Monviso” (I° Gruppo artiglieria obici da 75/18 mod. 35 T.M.; II° Gruppo artiglieria obici da 75/18 mod. 35 T.M.; III° Gruppo artiglieria obici da 100/17 mod. 16 T.M.; IV° Gruppo artiglieria obici da 100/17 mod.16 T.M.; il IV° Battaglione mortai da 81 mm; il IV° Battaglione misto Genio (20ª Compagnia Artieri, 4ª Compagnia Trasmettitori, 7ª Compagnia Chimica, 15ª Sezione Fotoelettricisti); XI° Battaglione Guastatori di Fanteria; 12ª Sezione Sanità; 8ª Sezione Sussistenza; 4ª Autosezione; 56ª Squadra panettieri; 10a e 11a Sezione Carabinieri Reali.
Il IV° Battaglione Anticarro su Semoventi L.40 da 47/32 era distaccato presso il Gruppo Tattico “Caminito“, e non prese parte al combattimento.
Il Gruppo Mobile “E” era composto dalla 1ª Compagnia del CI° Battaglione corazzato su carri R. 35 francesi di preda bellica (meno un plotone, distaccato al Gruppo Mobile “G”); 2ª Compagnia del CII° Battaglione anticarro motorizzato su cannoni da 47/32; la 4ª Compagnia motorizzata; DI° Battaglione Fanteria costiera; 155ª Compagnia Mitraglieri Motociclisti; 9ª Batteria a Traino Meccanico del III° Gruppo / 54º Reggimento di Artiglieria Divisionale “Napoli” su obici da 75/18; la 1ª Sezione / 326ª Batteria Artiglieria Contraerea Leggera della 26ª Divisione Fanteria “Assietta” su mitragliere da 20/65 autocarrate.
La Divisione corazzata tedesca “Hermann Göring” era in corso di ricostituzione dopo la CAMPAGNA di TUNISIA, nella quale erano stati distrutti tutti gli elementi del suo Kampfgruppe Schmid e gli altri reparti inviati di rinforzo alla spicciolata.
Al momento dello SBARCO ALLEATO in SICILIA gli organici della Divisione tedesca erano quindi ancora largamente incompleti, soprattutto nella componente di Fanteria e carri armati, e l’addestramento non del tutto ultimato.
Le forze dell’Asse per occasione si erano organizzate in GRUPPI di COMBATTIMENTO (Kampfgruppe per i tedeschi), convenzionalmente indicati come “COLONNE”.
La linea di demarcazione delle zone di operazione fra la Livorno e la Hermann Göring era data dalla STRADA GELA – CALTAGIRONE (SS 117), la Livorno avrebbe dovuto operare ad OVEST della STRADA, mentre la Göring avrebbe dovuto operare ad EST.
La responsabilità della STRADA stessa era della Göring.
La Livorno aveva creato DUE COLONNE mentre la Göring ne aveva create TRE.
La composizione delle COLONNE (da ovest ad est, quindi iniziando con la Livorno) era
- Livorno, comandata dal Ten. Col. Leonardi: I° btg. /34º Rgt. Fanteria e I° btg. /33º Rgt fanteria, III° gruppo del 28º Rgt. di artiglieria, due Compagnie Mortai da 81 mm;
- Livorno, comandata dal Ten. Col. Mona: III° btg. /34º Rgt Fanteria, Gruppo Mobile E, I° gr. del 28º Rgt artiglieria;
- Göring: un Battaglione pionieri, un Battaglione corazzato su PzKpfw III e IV (20 carri), un Battaglione di artiglieria;
- Göring: una Compagnia corazzata su PzKpfw VI (distaccata dalla 15.Panzergrenadier Division, un Battaglione di artiglieria;
- Göring: un Reggimento granatieri su due Battaglioni, un Battaglione di artiglieria.
Le colonne della Livorno avevano come basi di partenza BUTERA e PONTE OLIVO, mentre le colonne della Göring avevano come basi di partenza (nell’ordine) PONTE OLIVO, NISCEMI e PONTE DIRILLO.
Nella notte fra il 9 ed il 10 luglio erano stati lanciati sulla SICILIA ORIENTALE i Paracadutisti dell’82nd Airborne Division, elementi del III/505th RCT erano riusciti ad attestarsi a difesa nella zona di PIANO LUPO, circa 10 km ad est di GELA.
Contemporaneamente di fronte a GELA erano stati sbarcati i rangers del 1st Ranger Batallion (a EST del PONTILE di GELA) e 4th Ranger Batallion (ad OVEST del PONTILE di GELA), che avevano impostato la difesa delle spiagge.
All’alba del 10 luglio era iniziato lo sbarco a GELA della 1st Infantry Division, che aveva cominciato prendere terra all’alba.
Intorno alle 8.30 il Gruppo Mobile E, temporaneamente alla dipendenze della XVIII Brigata Costiera, su carri Renault R35 di preda bellica e aveva impegnato nell’abitato di GELA i due Battaglioni di Rangers statunitensi, ma era stato bloccato e respinto, dato che la fanteria di appoggio era stata fermata dal TIRO di SBARRAMENTO dei due Incrociatori e due Cacciatorpediniere dell’US Navy.
Data la situazione il Generale Guzzoni, Comandante della 6ª Armata, schierata a difesa della SICILIA, decise di utilizzare le forze mobili più vicine alla ZONA di SBARCO, cioè la Divisione Livorno italiana e la Divisione Hermann Göring tedesca (entrambe già impegnate in parte contro le truppe sbarcate) per tentare di interrompere lo sbarco e, se possibile, costringere al reimbarco la 1st Infantry Division.
I piani del XVI° Corpo di Armata (sotto il cui comando operavano entrambe le Divisioni dell’Asse) erano di far convergere le due Divisioni contemporaneamente su GELA, con l’inizio degli attacchi al primo mattino dell’11 luglio 1943.
La COLONNA SINISTRA della Livorno, partita da PONTE OLIVO alle 6.30, puntò direttamente sul CENTRO della CITTÀ, mentre le COLONNE della Göring puntarono sul CIMITERO di FARELLO, mentre la COLONNA CENTRALE, rallentata dalle difficoltà di manovra dei carri Tigre sia entro NISCEMI, sia sulle terrazze degli uliveti delle colline sovrastanti la piana ad EST di GELA, aveva ritardato di ben due ore la tabella di marcia.
Questo ritardo impedì la ricongiunzione delle forze sul campo di battaglia, manovra comunque sempre giudicata estremamente difficile.
La COLONNA di SINISTRA della Livorno partì da PONTE OLIVO alle 6.30, marciando ad ovest della SS 117, ed alle 8.00 raggiunse e superò gli avamposti del 26th Infantry Regiment, preparandosi all’investimento della CITTÀ da NORD.
Tuttavia già alle 9.17 le artiglierie statunitensi del Savannah, impegnarono gli attaccanti.
Oltre al fuoco dell’Incrociatore i Fanti e gli Artiglieri italiani dovevano subire le armi di reparto dei Rangers ed il fuoco di 48 pezzi di Artiglieria da Campagna e di una Compagnia di mortai statunitensi.
Sottoposti ad una tale concentrazione di fuoco i Battaglioni della Livorno persero circa metà degli effettivi, fra cui il Comandante del I° gr. del 28º Rgt. Artiglieria, Maggiore Artigiani.
Alle 11.50 i superstiti italiani si ritirarono alla periferia di GELA, continuando ad essere bersagliati dai cannoni del Savannah, che sparò nel corso dell’azione ben 474 colpi, fino alle 12.31.
La COLONNA DESTRA della Livorno, partita alle 7.30 da BUTERA, poco dopo venne impegnata da una Compagnia inviata dalla 3rd Infantry Division, sbarcata a LICATA, a prendere contatto con le forze già sbarcate della 1st Infantry Division.
Superato il contrasto nemico, verso le 11.00 venne bloccata definitivamente dalla FERROVIA che correva parallela alla SS 115, difesa da reparto di rangers che utilizzava, oltre al proprio armamento, anche tre pezzi di artiglieria 77/28 catturati il giorno precedente agli italiani.
Bloccata in questa posizione, la COLONNA ITALIANA fu attaccata e accerchiata da forze motocorazzate statunitensi provenienti da LICATA. La COLONNA ITALIANA tenne le posizioni fino alla mezzanotte, e solo a quel punto i SUPERSTITI si ARRESERO.
La COLONNA di DESTRA della Göring, marciando sulla SS 117 superò un blocco tenuto da un Battaglione statunitense e deviò verso EST per appoggiare la COLONNA CENTRALE che puntava su FARELLO, tenuto da un Reggimento statunitense.
Intanto, a partire dalle 7.37 il Cacciatorpediniere Beatty stava cannoneggiando le forze delle Göring in prossimità di FARELLO, con l’appoggio, dalle 8.29 fino al suo intervento contro la Livorno, dell’Incrociatore leggero USS Savannah.
Approfittando del fuoco navale ridotto – il Savannah stava scaricando le sue bordate sulla coraggiosa Livorno – la COLONNA CENTRALE della Göring progrediva verso GELA, superando la resistenza di una parte del 16th Combat Team, appoggiato da Paracadutisti del III° Battaglione del 505th RCT, ed era scesa nella PIANA ad EST di GELA, prendendo contatto con la COLONNA di SINISTRA.
Intanto alle 6.47 era impegnata anche dal Cacciatorpediniere Glennon, appoggiato, a partire dalle 10.30 anche dal bombardamento dell’Incrociatore leggero Boise.
Alle 10.12, le COLONNE, convergendo verso la città, iniziarono a battere con il fuoco dei cannoni dei carri e delle artiglierie divisionali le spiagge su cui stavano sbarcando i rinforzi e le Navi da trasporto, e a questo punto la 1st Infantry Division fu costretta ad interrompere le operazioni di scarico di uomini e materiali.
Alle 11.30 la 6ª Armata intercettò un messaggio in cui veniva dato l’ordine alle truppe statunitensi di GELA di prepararsi ad iniziare le OPERAZIONI di REIMBARCO.
Le SPIAGGE di GELA rimasero comunque CHIUSE fino al GIORNO SUCCESSIVO.
Tuttavia la reazione statunitense fu immediata, facendo accorrere a contrasto delle forze tedesche l’Incrociatore Boise e ed i Cacciatorpediniere Laub e Cowie, mentre alle 12.00 la Royal Navy metteva a disposizione delle truppe sbarcate a GELA l’Incrociatore contraerei Colombo.
Alle 12.28 tutte le artiglierie navali alleate concentrarono il fuoco sui carri della Göring, che ormai erano circa un chilometro dalla città e l’avevano completamente isolata da EST.
Intanto la COLONNA di SINISTRA della Göring era impegnata da forze corazzate statunitense, in parte sbarcate a GELA nella mattinata ed in parte della 3rd Infantry Division, provenienti da LICATA e della 45th Infantry Division, provenienti da SCOGLITTI, una richiesta di intervento aereo da parte della Divisione non ebbe risultati degni di nota.
La Göring tentò l’ULTIMO ATTACCO su GELA con tredici carri, quasi privi di appoggio di fanteria, senza ottenere risultati, anche perché la linea tenuta dalla 45th Infantry Division, fra PIANO LUPO e BIAZZO, aveva già richiesto il suo tributo di perdite.
Poco prima del tramonto la 6ª Armata diede l’ordine al XVI° Corpo d’Armata di sospendere le OPERAZIONI OFFENSIVE nell’area di GELA. La Göring si RITIRÒ a CALTAGIRONE, mentre la Livorno si ritirò sulla linea MAZZARINO – CALTAGIRONE.
L’azione delle Navi alleate riprese nel pomeriggio contro le truppe italiane e tedesche ormai in ritirata, con il Boise alle 14.47, il Savannah alle 16.21 ed infine il Glennon alle 20.57.
La BATTAGLIA AERONAVALE, fu condotta quasi esclusivamente dalla Regia Aeronautica contro il naviglio al largo di GELA, sia per disturbare le azioni di fuoco degli Incrociatori e dei Cacciatorpediniere sia per bloccare l’afflusso di rinforzi alle spiagge.
La Luftwaffe ebbe pochi interventi non coordinati, dato che la Luftflotte.2 aveva la maggior parte degli aerei impegnata per bloccare l’avanzata britannica verso AUGUSTA.
I risultati immediati della BATTAGLIA di GELA furono solo un RITARDO di UNA GIORNATA nello sbarco di truppe rifornimenti della 1st Infantry Division, mentre sconsigliarono decisamente agli italo-tedeschi di ripetere contrattacchi simili nei giorni successivi.
Il fattore determinante per spezzare il contrattacco italo-tedesco era stato il TERRIFICANTE FUOCO NAVALE, e questo fatto influì sulle decisioni strategiche per fermare sbarchi futuri, portando supporto al concetto di tenere le RISERVE CORAZZATE nell’ENTROTERRA, per un CONTRATTACCO SUCCESSIVO allo SBARCO STESSO.
Dopo la BATTAGLIA di GELA praticamente la DIFESA della SICILIA avvenne tramite RITIRATE SUCCESSIVE su LINEE DIFENSIVE PREDISPOSTE, senza più tentare CONTRATTACCHI che impegnassero forze superiori a quelle necessarie ad ottenere risultati puramente tattici, accontentandosi di RALLENTARE l’AVANZATA Alleata e di INFLIGGERE PERDITE in UOMINI e MEZZI.
LA BATTAGLIA DI GELA RESTA UNA PAGINA LUMINOSA DELLA STORIA MILITARE ITALIANA, DI CUI OVVIAMENTE NON SI RICORDA PRATICAMENTE PIÙ NESSUNO E DI CUI, COSA ANCORA PEGGIORE, A NESSUNO PIÙ INTERESSA. #OnoriAiCaduti