Ricostituzione del 2° Reggimento “GRANATIERI DI SARDEGNA”

Alle ore 10.00 di oggi si svolge la cerimonia della RICOSTITUZIONE del 2° REGGIMENTO “GRANATIERI DI SARDEGNA” presso la Caserma “G. Garibaldi” in SPOLETO e, contestualmente, si terrà la cerimonia di avvicendamento tra il Tenente Colonnello Andrea Pagliaroli, attuale Comandante del 2° Battaglione Granatieri “Cengio”, e il Colonnello Pier Giorgio Giordano.

Il 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna” è una unità di Fanteria dell’Esercito Italiano.

Venne costituito nel 1848 per affiancarsi al 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” costituito il 18 aprile 1659.

Dal 1848 il 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna” ha partecipato a TUTTE le CAMPAGNE di GUERRA dell’ARMATA SARDA prima e dell’ESERCITO ITALIANO poi.

Dopo l’eroica e sfortunata DIFESA di ROMA, 8 – 10 settembre 1943, il 2° Granatieri venne SCIOLTO.

RICOSTITUITO nel 1976, a seguito della ristrutturazione dell’Esercito Italiano come 2° Battaglione Granatieri meccanizzato “Cengio”, fu di nuovo RICOSTITUITO nel 1996 a livello di REGGIMENTO.

Nel 1996 il 2° Granatieri, stante il Colonnello Ernesto Bonelli Comandante del Reggimento, venne trasferito dalla Caserma “Albanese Ruffo” in via Tiburtina, 780 a ROMA alla Caserma “Giuseppe Garibaldi” in SPOLETO.

Nel 2002, a seguito di una contrazione delle strumento militare, il 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna” venne SOPPRESSO stante il Colonnello Roberto Toro Comandante di Reggimento.

Con questo provvedimento la Regione UMBRIA e buona parte dell’ITALIA CENTRALE non avevano più una Unità operativa dell’Esercito Italiano sul proprio territorio.

Nel 2004 venne deciso di ricostituire due Compagnie Granatieri nella Caserma “Garibaldi” di SPOLETO alle dipendenze del 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” sotto il comando del Colonnello Massimo Meinero.

Negli anni successivi il numero delle Compagnie Granatieri venne incrementato fino a quando, il 21 novembre 2017 è stato RICOSTITUITO il 2° Battaglione Granatieri “Cengio”, autonomo, in attesa della RICOSTITUZIONE del 2° Reggimento, di cui il Battaglione ha ereditato la Bandiera di guerra.

Le ORIGINI del 2° Granatieri risalgono al 14 ottobre 1848 con la costituzione della Brigata Guardie su tre Reggimenti: agli esistenti 1° Reggimento Granatieri Guardie e Reggimento Cacciatori Guardie venne aggiunto il 2° Reggimento Granatieri Guardie cui si aggiunse, nel marzo 1850, il 3° Reggimento Granatieri Guardie, formato da due Battaglioni di riserva, che ebbe vita breve essendo stato soppresso due mesi dopo a seguito dello scioglimento dei Battaglioni di riserva.

Sempre nel 1850 la Brigata Guardie tornò ad essere articolata su due Reggimenti Granatieri prendendo il nome di Brigata Granatieri, con il Reggimento Cacciatori Guardie che venne staccato diventando autonomo con il nome di Cacciatori di Sardegna, che però venne sciolto definitivamente nel 1852 cedendo le sue dieci Compagnie, cinque e cinque, nei due Reggimenti Granatieri che, da allora e per perpetuare il ricordo del disciolto Reggimento, presero il nome Reggimenti “Granatieri di Sardegna” e analogamente l’antica Brigata Granatieri prese il nome di Brigata “Granatieri di Sardegna”.

Il 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna” prese parte alle guerre d’indipendenza, distinguendosi nel corso della prima guerra di indipendenza (1848 – 1849) nelle BATTAGLIE di PASTRENGO e SANTA LUCIA e nel corso della seconda guerra di indipendenza (1859) nella BATTAGLIA di SAN MARTINO – a MADONNA della SCOPERTA –, nella PRESA DI PERUGIA (1860) in cui il 2° Granatieri meritò la Medaglia d’Argento al Valor Militare, e nella PRESA di MOLA di GAETA (4 novembre 1860) in cui venne decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Nel 1866, nel corso della terza guerra di indipendenza, il 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, al comando del Colonnello Federico Manassero di Costagliola prese parte alla BATTAGLIA di CUSTOZA.

In particolare il 2° Granatieri difese strenuamente le posizioni del MONTE CROCE, che era stato teatro, già nella prima guerra di indipendenza, di un feroce scontro del quale erano stati protagonisti proprio i Granatieri di Sardegna, e per il valore dimostrato nel corso della BATTAGLIA, il suo Comandante venne decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Nel corso delle prima guerra mondiale (1915 – 1918) tra gli episodi di valore particolare rilievo merita quello di MONTE CENGIO nel maggio – giugno 1916, per la DIFESA dell’ALTOPIANO di ASIAGO.

MONTE CENGIO era diventato l’ultimo baluardo difensivo all’attacco austroungarico in quanto, in caso di conquista nemica, l’Imperial Regio Esercito Austro-Ungarico avrebbe potuto raggiungere agevolmente la PIANURA VENETA prendendo alle spalle la restante parte dell’Esercito Italiano schierata sul CARSO.

Nel corso del combattimento i Granatieri, dopo avere esaurito le munizioni, ingaggiarono un furioso corpo a corpo con i soldati dell’Esercito austro-ungarico che li spingevano sempre più verso il baratro; giunti sull’orlo del precipizio, i Granatieri si difesero fino all’ultimo a colpi di baionetta ed infine, avvinghiando le loro braccia intorno ai corpi degli assalitori, li trascinarono con loro nel precipizio. Da allora quel dirupo è soprannominato “IL SALTO DEL GRANATIERE” e per ricordare questo episodio il Battaglione che nel 1976 ereditò la Bandiera di guerra del 2° Reggimento prese il nome di 2° Battaglione Granatieri meccanizzato “Cengio”.

Con l’ordinamento del Regio Esercito del 1926, che prevedeva la costituzione di Brigate ternarie il 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna” venne assegnato, insieme al 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” e al RICOSTITUITO 3° Reggimento “Granatieri Guardie” in VITERBO, alla XXI Brigata di fanteria.

Nell’autunno 1939 quando vennero costituite le Divisioni binarie articolate su due reggimenti di fanteria, il 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna” venne assegnato, insieme al 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” e al 13° Reggimento Artiglieria, alla 21ª Divisione fanteria “Granatieri di Sardegna”, mentre il 3° Reggimento “Granatieri Guardie” venne staccato da essa, restando dislocato in ALBANIA alla cui invasione del 1939 aveva preso parte e sarebbe stato poi impiegato durante la seconda guerra mondiale sul FRONTE GRECO-ALBANESE con la denominazione di 3° Reggimento “Granatieri di Sardegna e di Albania”.

All’entrata in guerra dell’ITALIA nel secondo conflitto mondiale (1940 – 1943) la 21ª Divisione fanteria “Granatieri di Sardegna” venne trasferita sul FRONTE OCCIDENTALE inquadrata nella 7ª Armata con compiti di RISERVA, stabilendo la sede del Comando a SUBBIO nell’astigiano, ma non venne impiegata nelle operazioni contro la FRANCIA a causa del rapido concludersi delle operazioni con l’ARMISTIZIO di VILLA INCISA.

L’8 maggio 1941, in seguito all’INVASIONE della JUGOSLAVIA da parte delle truppe dell’Asse la 21ª Divisione fanteria “Granatieri di Sardegna” venne trasferita in SLOVENIA nella ZONA di LUBIANA – KOČEVJE con il compito di presidiarne parte del territorio.

Nel mese di settembre 1942, la 21ª Divisione fanteria “Granatieri di Sardegna” venne trasferita in CROAZIA, per iniziare nella seconda metà di novembre ’42 il rimpatrio, prendendo sede a ROMA.

Alla data dell’8 settembre 1943 la 21ª Divisione fanteria “Granatieri di Sardegna” faceva parte del Corpo d’Armata Motocorazzato adibito alla DIFESA della CAPITALE ed era schierata nella ZONA SUD di ROMA a presidio dei CAPISALDI predisposti in corrispondenza delle vie di accesso alla Capitale, lungo un semicerchio dell’estensione di circa trenta chilometri, dalla VIA BOCCEA alla VIA COLLATINA e in seguito alla proclamazione dell’ARMISTIZIO tutti i reparti della Divisione presero parte ai combattimenti del 9 e 10 settembre a SUD di ROMA contro i tedeschi a cavallo della VIA OSTIENSE subendo notevoli perdite.

Il 10 settembre 1943 la 21ª Divisione fanteria “Granatieri di Sardegna” venne SCIOLTA e con essa anche il 2° Reggimento “Granatieri”, ma i Quadri effettivi del Reggimento continuarono a prestare la loro opera al fianco degli Alleati nella Guerra di Liberazione, dando vita ai terzi Battaglioni dell’88° e 89° Reggimento fanteria “Friuli”, inquadrato nel Gruppo di Combattimento “Friuli” ed in tale ambito presero parte alla campagna che avrebbe portato alla liberazione di RIOLO TERME, CASTELLO dei CONTI ed alla BATTAGLIA del SENIO fino alla LIBERAZIONE di BOLOGNA (21 aprile 1945).

Nel secondo dopoguerra il 2° Granatieri non venne ricostituito e l’8 maggio 1966 le decorazioni al Valor Militare delle Bandiere di Guerra del 2° e del 3° Reggimento Granatieri vennero RIUNITE appuntandole sul drappo del 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, l’unico ricostituito nel 1946, per riassumere nei simboli l’essenza unitaria dei tre secoli di tradizioni militari comuni dei Granatieri.

Nel 1976, in seguito alla profonda riforma dell’Esercito Italiano del 1975, che tra le altre cose aboliva il livello reggimentale, il 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” venne SCIOLTO e vennero COSTITUITI tre Battaglioni autonomi: il 1° Battaglione Granatieri meccanizzato “Assietta” (Caserma “Gandin” ROMA), il 2° Battaglione Granatieri meccanizzato “Cengio” (Caserma “Ruffo” ROMA) e il 3° Battaglione Granatieri “Guardie” (Caserma “Piave” ORVIETO), inquadrati nella nuova Brigata meccanizzata “Granatieri di Sardegna” ai quali venne affidata la custodia delle Bandiere di Guerra rispettivamente del del e del 3° Reggimento Granatieri.

Con il ripristino del livello reggimentale nell’Esercito Italiano, nell’ottobre del 1992 vennero RICOSTITUITI i tre Reggimenti Granatieri.

Il 2° Reggimento Granatieri, il 1 luglio 1996, venne TRASFERITO a SPOLETO presso la Caserma “Garibaldi”.

Il 29 ottobre 2002 il 2° Reggimento Granatieri venne SOPPRESSO e la Bandiera di Guerra fu concessa in custodia presso l’ufficio del Comandante della Brigata “Granatieri di Sardegna”.

Dal 2017 la Bandiera di Guerra è stata affidata al comando del RICOSTITUITO 2° Battaglione Granatieri “Cengio”.

Il 1 settembre 2022 il 2° Reggimento Granatieri viene RICOSTITUITO in SPOLETO.

Nella loro storia il 2° Reggimento “Granatieri di Sardegna” e il 2° Battaglione Granatieri meccanizzato “Cengio” hanno meritato le seguenti ONORIFICENZE alla BANDIERA di GUERRA:

  • Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia (già di Savoia) – 1a Guerra Mondiale (1915 – 1918)
  • Medaglia d’Oro al Valor Militare – Monte Cengio – Cesuna (22 maggio – 3 giugno 1916) e Carso: Regione Fornaza, Quota 241 (23 maggio – 7 giugno 1917)
  • Medaglia d’Argento al Valor Militare – Presa di Perugia (14 settembre 1860)
  • Medaglia d’Argento al Valor Militare – Mola di Gaeta (4 novembre 1860)
  • Medaglia d’Argento al Valor Militare – Monfalcone, Sabotino, Oslavia, Altopiano Carsico (giugno 1915 – agosto 1916)
  • Medaglia di Bronzo al Valor Militare – Difesa di Roma (8 – 10 settembre 1943)
  • Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito – Terremoto in Irpinia – Provincia di Avellino (25 novembre – 16 dicembre 1980)

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